La Lavorazione del coltello di Pattada

Lavorazione Da alcune discussioni con i fabbri di Pattada sono emerse come fondamentali alcune fasi della lavorazione del coltello Pattadese che possono essere riassunte così come segue.
La prima cosa da fare è procurarsi il corno utile per il manico: venivano usate diffusamente le corna di muflone, ritenute le migliori, che fino fino a quaranta anni fa erano facilmente reperibili nei boschi di Monte Lerno, che erano ricchi di questi animali. Con la graduale diminuzione di mufloni, le più usate sono diventate, e lo sono ancora oggi, le corna di montone; in loro mancanza venivano adoperate quelle di capra e talvolta anche di bue.
Dopo una stagionatura del corno, si taglia con il voltino la parte superiore, stando particolarmente attenti a non rovinarla perchè è la parte buona, quella che servirà poi per il manico: le parti laterali del corno si scartano. Successivamente il corno viene pulito e riscaldato nella forgia per renderlo più malleabile; ancora caldo viene stretto tra due pezzi di ferro e stretto nella morsa per essere raddrizzato.
Mentre il corno raffredda il fabbro inizia ad arroventare l'acciaio nella forgia, tenendolo con apposite tenaglie e prestando attenzione perchè non superi una determinata temperatura, altrimenti l'acciaio perderebbe le sue caratteristiche. Raggiunta la temperatura ideale, tenendolo fermo con le tenaglie sopra l'incudine, l'acciaio incandescente viene forgiato con il martello sino a dargli la sagoma della lama. Quando la lama è ben forgiata, viene sgrossata con la lima per darle una forma più sottile ed elegante.
Inizia a questo punto la fase più delicata ed importante della lavorazione: la tempratura della lama. Il fabbro mette attentamente la lama nella forgia e ve la lascia sino a darle un colore ben determinato a seconda della qualità dell'acciaio, di solito giallo o rosso ciliegia. Quando si ottiene la giusta temperatura la lama viene tolta e immersa in un olio specifico; a volte è necessario “addolcire” la tempratura rimettendo la lama nella forgia e riscaldandola lentamente.
A questo punto si prepara l'arco, in ferro o in acciaio, che va tra le due parti del manico: quindi si modella il manico e si prova l'insieme del coltello. L'arco e le due parti del manico si forano con il trapano e vengono fissate tra loro con chiodini di ottone (o altri materiali a seconda del tipo di coltello) ribattuti.
Successivamente la lama viene ancora lavorata con la lima e con la tela smeriglio. In seguito si prepara l'anello, o collarino, di ottone che tiene unite le parti del coltello con un chiodo ribattuto.
A questo punto la lama viene affilata, pulita e fissata al manico. Infine si rifinisce il manico, sempre con la lima e carta abrasiva. A lavorazione ultimata l'anello viene decorato ad incisione con vari motivi: ora il coltello è pronto per la consegna.
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